giovedì 10 aprile 2014

Gli alberi monumentali


Per le loro dimensioni, l’età, la rarità botanica, il portamento e, non ultimo, per i loro legami con la storia e la cultura del luogo, molti alberi del patrimonio forestale italiano sono considerati veri e propri “monumenti” della natura. Nonostante il taglio dell’uomo, gli incendi, le trasformazioni delle aree boschive in aree agricole o cittadine, quegli alberi sono riusciti a sopravvivere per secoli, se non per millenni.
Buona parte di tali piante sono “alberi della fede”, fanno parte cioè di quel patrimonio storico del territorio legato alle grandi vicende della fede pagana, nell’antichità, e cristiana in tempi più recenti. Alcuni alberi poi, furono luoghi fondamentali anche per la legislazione romana perché sotto i rami si svolgevano i riti religiosi.
Gli alberi monumentali sono tutelati da una legge del 2003, che prevede anche l'istituzione della "Giornata Nazionale dell'Albero".

Vi segnaliamo un articolo fotografico del Corriere della Sera nel quale potrete ammirare i più maestosi alberi monumentali italiani: VAI ALL'ARTICOLO
Chi volesse approfondire questo argomento, può leggere questo interessante articolo presente sul sito del National Geographic: VAI ALL'ARTICOLO


martedì 8 aprile 2014

Elleboro fetido


Elleboro Fetido (Helleborus foetidus)
Passeggiando tra i boschi in collina, in questo periodo vi sarà capitato di imbattervi in questa particolare specie di pianta. Si tratta dell’Elleboro Fetido (nome scientifico Helleborus foetidus), una piccola pianta, dai fiori tutti verdi, appartenente alla famiglia delle Ranunculaceae. Il suo nome la dice lunga… l'odore sgradevole "fetido" attrae al nettare le prime api e molti altri insetti. Ancora più intenso è l'odore se vengono schiacciate le sue foglie.

Sono considerate piante velenose in quanto contengono “elleborina” e altre sostanze tossiche e velenose: se ingerite in quantità possono provocare vomito, diarrea e arresto cardiaco; il veleno può essere assorbito anche attraverso la pelle. Dunque prestate attenzione!!!

Nell’antichità, gli uomini impegnati nella caccia o nella guerra si accorsero che, già in piccole dosi, il veleno di questa pianta poteva tramortire se non uccidere la preda o il nemico; tale sostanza venne quindi impiegata per immergervi le punte delle frecce o i giavellotti.

venerdì 4 aprile 2014

Il fatato mondo notturno delle lucciole

Affascinante film di 4 minuti, realizzato con tecniche di elaborazione digitale, cattura i meravigliosi bagliori delle lucciole immergendoci in una magica atmosfera naturale.
Guarda il video pubblicato sul sito di Lifegate: VIDEO


Estate con la Pietra Verde!

L'estate si sta avvicinando, e i campi avventura vi aspettano!
Quest'anno sono previsti tre turni presso il Rifugio Pineta (fraz. Piuzzo, Cabella Ligure - AL), di seguito tutti i dettagli per poter partecipare.

NON MANCATE!!!!

Potete scaricare la scheda di iscrizione cliccando qui.



domenica 23 marzo 2014

L'uomo e il Pianeta Terra - video

Curiosando qua e là su YouTube, abbiamo trovato un interessante video-documentario che racconta come l'uomo, a partire dalla sua comparsa sulla Terra, abbia sfruttato e stia sfruttando ad un ritmo sempre più elevato (e sempre più insostenibile) il pianeta in cui vive.
E voi, cosa ne pensate? Secondo voi, cosa potremmo fare noi tutti per cercare di ristabilire l'equilibrio uomo-ambiente?



lunedì 17 marzo 2014

Il Cangalo: leggenda o realtà?



L'abitato di Piuzzo
Era l’estate del 1981 quando a Piuzzo, una piccola frazione di Cabella Ligure Val Borbera (AL) alcuni vecchietti della zona raccontarono di un avvistamento molto strano.
In realtà questi avvistamenti risalgono a molto prima quando nell’alta Val Borbera, dopo il 1900, la notte si sprangavano porte e finestre per paura di incontri molto particolari.
All’epoca chi si recava verso sera nei boschi, molte volte raccontava di aver intravisto un qualcosa.
Forse un essere, metà uomo e metà animale, gli incontri però sarebbero stati tutti occasionali, infatti solo nelle giornate molto ventose o con nebbia o temporale questo essere era stato avvistato.
Inoltre tutto si sarebbe svolto in pochi attimi, dai racconti sembrerebbe bipede, non molto alto, al massimo 80-90 centimetri pelo rossastro tipo volpe ma con la spina dorsale molto visibile, zampe e “mani” artigliate, testa rotonda, rasata, con bocca molto grande e denti visibili e aguzzi.
Velocissimo, capace di compiere lunghi salti ed infine carnivoro.
Si narra che un giorno un signore della Val Curone con il suo cane si trovava per tartufi (la zona sembrerebbe quella del tra le Grotte di S. Ponzo e il M. Penola), era una giornata ventosa, ad un certo punto l’uomo non vedendo più il cane, cominciò a chiamarlo, gli sembrò di udire un lamento, corre in quella direzione e dietro un dosso vede in lontananza uno strano animale che correva a due zampe e tra le “mani” teneva stretto il suo cane che mai più avrebbe rivisto.
Più recentemente sembrerebbe stato avvistato nelle faggete tra Bruggi (Val Curone) e il M.Chiappo ed ancora nei boschi di castagno tra Oramala (Val di Nizza) e Zavattarello (Val Tidone) da alcune persone che si trovavano per funghi ma nessuno è mai stato in grado di fotografarlo o semplicemente di fotografare una sua impronta.

domenica 23 febbraio 2014

Avventure in Appennino: nuovo turno in arrivo!

Ragazzi, tornano le "Avventure in Appennino"! Vi proponiamo un indimenticabile weekend a stretto contatto con la natura nei giorni 14-15-16 marzo.
PARTECIPATE NUMEROSI!!!
Per l'iscrizione potete scaricare la scheda cliccando qui.